Ogni tanto bisogna avere il coraggio di avere paura.
Così, citazione random. E non scrivo altro perchè così la frase risuona e rimbomba come dev’essere.
Siete sopravvissuti alla prima settimana del rientro, magari con una mano data dai miei tips? 😉
Se siete appena tornati (beati voi) ripassatevi tutti i tip, 1, 2, 3, 4 e 5, e poi leggete il numero 6 :D!
Tip #6. Godetevi il ritorno della moda!
Durante le vacanze, se all’estero, abbiamo visto come la moda, nei diversi paesi, si declina in modi diversi dai nostri. Migliori, peggiori, diversi. Al mare abbiamo visto che il concetto di “fashion” è assai lasco. Ps. Vi prego ditemi che non avete visto più di… 3 mollettoni nei capelli sulle spiagge. Per me è la kriptonite. Tagliaaaaatele la testa! 😀
A Settembre tutta questa baracconata riprende, e quanto ci piace!
September issues, settimana della moda (Milano, dal 18 settembre!!!), VFNO (VogueFashionNightOut, che sì, è una possibile cialtronata, ma quanto è bella una notte bianca con i negozi aperti, a prescindere?!).
Pronte a rifarvi gli occhi e, potendo, anche il guardaroba? VIA!!
Eccoci. Se siete ancora in vacanza, beati voi, non leggete questo post che vi fa male ;). Se invece, come me, siete tornati in ufficio, in università, a scuola, a casa, insomma dalle vacanze e dalla bella vita, questo post (e quelli che seguiranno) sono per voi.
Il rientro è contronatura, si fa fatica, viene il magone, si stravolge di nuovo la vita, si torna. Ho sempre odiato i titoli sul genere “Back to school” (che ansia)… Però non mi arrendo: tutti abbiamo bisogno di supporto e consigli su come tornare alla nostra “everyday life”. E allora, da oggi e per un tempo indefinito, ogni giorno un TIP su come sopravvivere al rientro, alla fine dell’estate, alla fine dei giochi.
Perchè sono con voi e ce la dobbiamo fare. For your eyes only, ogni giorno un consiglio, un tip, un parere su come affrontare questo delicato periodo dell’anno, sospesi fra mood zen alla Osho e mood blondie alla Cosmopolitan.
In fondo, non sentite già in sottofondo Mariah Carey con “All I Want for Christmas is You“? IO SI’. E dunque.
TIP #1: Le vacanze sono belle perchè sono vacanze. Punto.
EMBE’? Direte voi. Lo so. Ho scoperto l’acqua calda, ma, ahò, ricordatevi che se non ci fosse l’acqua calda si morirebbe congelati.
Quindi: la bellezza delle vacanze senza pensieri sta proprio nel fatto che sono vacanze. E senza pensieri. E’ uno spazio-tempo privilegiato, in cui si vive all’ennesima potenza (cfr immagine sopra!). Non è la vita reale. “Se io potessi, vivrei sempre in vacanza”, dice Jova. I know. Ma dove siete stati in vacanza quest’anno? Maldive? Portorico? Seychelles? Oporto in Portogallo e Senigallia? (Le ultime due riguardano la sottoscritta, arriverà un post personalissimo “City Guide: Oporto a misura di Cappuccino”! :D). Bene. Vi sono piaciute le vostre mete? OVVIO. Ci vivreste? MAH.
Già li sento i commenti: “Sì, bello, ma che caldo! Sì bello ma non c’è la movida come nella mia città! Sì bello ma mi mancano i panzerotti di Luini! Sì bello ma non ci vivrei! Ecc Ecc”. Quindi pensate/pensiamo a questo: there’s no place like home (qualsiasi sia la vostra).
E’ stato un ottimo diversivo, divertente, ma pensateci: dopo una settimana di mare non vi mancano…. che ne so… le librerie? Quelle grandi, vere, variopinte. Non vi mancano le vostre serie tv formato dvd? Non vi mancano le profumerie, questi mondi perfetti e incantati? Non vi mancano i vostri ristoranti preferiti, la vostra pizzeria? Non vi mancano, almeno un po’, i vostri quartieri?
Voi non siete (noi non siamo) le vostre vacanze. Le vacanze sono noi, per un certo periodo, poi noi torniamo noi, e in questo non vi è davvero nulla di male. NULLA. DI. MALE.
Questa è la mia prima prospettiva. Perchè per il DAY 1 il tip migliore è: filosofia e rassegnazione, da interpretare in chiave sprint.
A domani! 🙂
Vedo foto, faccio cose, vedo gente, nascono desideri.
Non per la serie “cosa vorresti aver fatto prima di morire?” – che poi uno cosa deve rispondere? Aver amato, essermi sposata con una cerimonia da sogno, aver fatto un bimbo con chi amo? Costruire una casa? Essere diventata top manager Disney Italia? (epperò questa…. :P) Boh, mi sembran tutte risposte banali e falsone. Si fa e si cerca, ma alla fine si fa tutti la stessa strada (bella, si presume). Un po’ come quando ti innamori e il buon Jova ti dice “Il nostro amore immenso che non puoi raccontare – E che da fuori sembrerà normale”. Il mondo è pieno di gente innamorata. La tua storia sembra speciale, eppure ognuno pensa così della propria. Forse, per dirla con Forrest Gump, “i miracoli capitano tutti i giorni”. BAH. In ogni caso, nascono desideri soft, inutili, epici, da #bellavita. Le foto mi ispirano, il cielo mi ispira.
Immagino che tutti sogniamo a occhi aperti. Almeno a occhi socchiusi.
E allora, lasciando da parte i massimi sistemi, ecco le cose stupidose che vorrei fare nell’immediato futuro (#inspirational desires :D).
Pioggia. 30 gradi. -7 gradi. Canotta. Plaid. Lavoro. Svago. Gelato. Tè caldo allo zenzero (e io che ero scettica, e invece è squisito!).
Ci sono periodi un po’ di mezzo, come le mezze stagioni: “mezze” perchè non è Natale e non è Ferragosto, non ci si mette gli short e neppure il maglioncino cachemire-chic. Non ci sono eventi extra-ordinari (tipo vacanze, ponti).
Un po’ in stallo, giornate “normali”.
Eppure, eppure, come dice il saggio, “Da vicino nessuno è normale”!
E allora, 5 cose per movimentare questa settimana!
Have a nice week (la parte due, dopo mercoledì :P)!
Hanami (花見).
E’ una parola giapponese che significa “ammirare i fiori“.
Nello specifico, la fioritura dei ciliegi, o Sakura (sì, tutti all’inizio pensiamo a “pesca a tua carta Sakuraaaa“, e se non ti ricordi vuol dire che sei too old or too young :D!).
Ci può essere qualcosa di più bello di questa tradizione? In “Memoria di una Geisha” uno spezzone del film è dedicato proprio a questa usanza stupenda.
“Ancor’ oggi, i giapponesi continuano la tradizione dell’ Hanami, raccogliendosi in gran numero ovunque si trovano gli alberi fioriti ; migliaia di persone affollano i parchi per tenere feste sotto i rami in fiore ed a volte questi festeggiamenti proseguono fino a tarda notte. In più della metà del Giappone, il periodo della fioritura dei ciliegi coincide con l’inizio degli anni scolastici e del lavoro dopo le vacanze e, così, le festività di accoglienza di tali inizi sono spesso aperte proprio con l’Hanami. Il popolo giapponese prosegue la tradizione dell’Hanami prendendo parte a passeggiate in processione nei parchi per vedere la fioritura e questa viene ritenuta una forma di ritiro per contemplare e rinnovare i propri spiriti.
Di solito, la gente si reca ai parchi per prendere i posti migliori per il festeggiamento dell’Hanami, con amici, parenti, colleghi di lavoro, con molte ore di anticipo o addirittura molti giorni prima. In città come Tokyo, è comune il festeggiamento notturno, chiamato yozakura (夜 桜, letteralmente “Sakura di notte”) e in molti luoghi, come il parco di Ueno, si appendono le tipiche lanterne di carta per l’illuminazione notturna, che vengono poi rimosse a feste ultimate.”
E’ una idea così bella che anche in Italia si prova ad organizzare gli Hanami.
E allora? Non resta che dire “Voglio fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi” (P.Neruda).
Perchè un bimbo può piangere?
Veneprego. Scopritelo qui: http://reasonsmysoniscrying.tumblr.com/
We would not let him drive this Porsche.
We introduced him to his older brother for the first time.
We gave him delicious pudding.
E moltissime altre ragioni 😀
L’obiettivo è sempre essere i primi. Si dice che si gareggia per vincere (i più agguerriti).
E il mondo si ricorda solo dei primi.
Neil Armstrong sulla luna: fama planetaria. Buzz Aldrin: chi cazzo è? Ve lo dico io. Il secondo uomo sulla luna. Il secondo (e ultimo) componente dell’equipaggio dell’Apollo 11. Anche lui ha studiato come Armstrong, ha superato tutti i difficilissimi test per diventare astronauta. Ha fatto sacrifici, sudato, pianto (immagino). Però poi, dopo la sua carriera alla NASA, è finito depresso e alcolizzato. Mi domando perchè.
Eppure/Oppure: Giorgio Armani, prima di diventare la faccia da scheletro più angelico della moda, si è iscritto a Medicina. Ha frequentato per due anni la Facoltà di Medicina alla Statale di Milano. DUE ANNI. Due anni di studio, memorizzazione, fatica, sacrifici, sudore. Alla prima autopsia sviene (o in ogni caso si impressiona) e lascia. Vi immaginate come ha potuto passare la serata Armani virgola Giorgio, studente di Medicina che non riesce a reggere il contatto con la realtà in cui per DUE ANNI si è immaginato? Non credo si possa fare medicina senza una forte motivazione (contradditemi se sbaglio), credo Giorgio ce l’avesse. Eppure dopo due anni arriva il colpo: Oddio, non ce la posso fare. Sto male, torno a casa. Il senso di sconfitta e tristezza dev’essere stato enorme. E invece quel giorno è stato quanto di meglio poteva capitare a lui e a noi, in quanto fashioniste. Penso sempre a come una sconfitta così bruciante sia stata in effetti l’evento chiave per una svolta nella sua vita. E nella nostra.
Essere secondi, arrivare dopo, eppure, magari, fare la scelta che migliore non si poteva, anche se ancora non era lampante. Anzi, tutto l’opposto.
Oppure arrivare secondi perchè non si ha avuto la forza di arrivare primi. Chi lo sa.
In Silver Lining Playbook (“Il lato positivo” – di cui, fra parentesi, vi consiglio la lettura del libro e la visione del film, anche non in quest’ordine!) i protagonisti raggiungono un 5 su 10. Un fallimento, per gli altri. Una gioia esplosiva, per loro. Forse dipende dalle aspettative.
E poi c’è un pensierino dolce che mi sovviene: non importa che numero sei per tante persone, se nel ranking magari sei pure ultimo e non solo secondo. Per qualcuno, e ne basta una di persona, sei il numero uno. Forse non lo sai, ma lo sei. E prima o poi lo scoprirai, come Miranda e Steve. “Sei tu la mia numero 1. Lo sei sempre stata”. ADORARE! 😀
In conclusione: nella foto, quale delle due bimbe vi sta più simpatica?
Il pc non dimentica. Archivia, conserva, custodisce. Non dimentica nulla a meno che non ci diamo noi una ripulita.
Ho scovato un file word creato da me dal nome “La calma”. Troppo curiosa per non sbirciare. E ho scovato una sottospecie di poesia-barra-testo delirante scritto chissà quando. Mi sono fatta tenerezza da sola! Che ridere.
Eccola. In the city for one day only, solo per voooooi :D!
“Come suona la calma
La calma sta in silenzio
Non disturba e non è disturbata.
Respira piano e non si muove per nessuna ragione.
A volte è tranquillità a volte è forza.
Un cuscino soffice e un tè caldo coi biscotti
Ma tanti
Mai mangiati da soli”
Call the ambulance :D!